Intervista. Nussbaum: «Giustizia per gli animali contro i danni provocati dall’uomo»
di Paolo Santori, Assistant Professor of Philosophy (Tilburg University)
pubblicato su Avvenire, 8 settembre 2024
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Domani la filosofa Martha Nussbaum terrà un discorso alla Economy of Francesco (EoF) School, concludendo la serie di seminari che ha avuto ospiti illustri, come sir Angus Deaton, Joanna Bryson e Flavio Comim. La sua lezione, intitolata “Giustizia per gli animali: progresso pratico attraverso la teoria filosofica”, sarà fondata sul suo ultimo libro, “Giustizia per gli animali”, pubblicato nel 2023 ed edito in Italia da Il Mulino. Per presentare ai lettori di Avvenire il tema del seminario (accessibile gratuitamente su YouTube), Nussbaum ha accettato di rispondere ad alcune domande sul suo libro.
PS: Vorrei partire dal titolo del suo libro, “Giustizia per gli animali”. Il primo capitolo introduce il concetto secondo cui l’ingiustizia colpisce gli animali non solo attraverso i danni arrecati, ma anche attraverso “l’ingiusto impedimento“ costituito dalle azioni umane, impedimenti che bloccano lo “sforzo significativo” degli animali. Inoltre, lei discute di tre emozioni morali, vale a dire, “la meraviglia sintonizzata eticamente“, “la compassione eticamente diretta” e “l’indignazione lungimirante”, che possono motivare le persone a preoccuparsi della questione della giustizia animale. La mia prima domanda riguarda la genesi del suo libro: c’è stato un caso particolare di ingiusto impedimento contro gli animali che ha suscitato le sue emozioni morali e l’ha motivata a intraprendere questo progetto?
MN: Innanzitutto, vorrei evidenziare che il titolo completo del libro è “Giustizia per gli animali: la nostra responsabilità collettiva”. Siamo tutti responsabili del correggere i danni che, come, come specie, abbiamo causato. No, non c’è un solo esempio: gli esempi sono tutti intorno a noi: le crudeltà dell’industria degli allevamenti intensivi, gli assalti agli habitat e alle attività vitali di così tante creature. Inizio il libro con cinque esempi di ingiusto impedimento: una balena soffocata dalla spazzatura di plastica; un maiale costretto a vivere in una stretta scatola metallica prima di essere macellato; un uccello soffocato dall’inquinamento atmosferico causato dall’uomo; un elefante ucciso per l’avorio nella sua proboscide; un cane maltrattato dal suo “padrone”. Questi sono solo esempi, ma danno un’idea dell’ampiezza e dell’ubiquità delle nostre cattive azioni. Il progetto è stato ispirato dal lavoro di mia figlia come avvocato per gli animali. Siamo coautori di diversi articoli e quando lei è morta tragicamente nel 2019, avendo già intrapreso il progetto relativo a questo libro, mi sono sentita spinta a portarlo avanti e a cercare di renderlo degno della qualità della sua compassione e del suo impegno.
PS: L’analisi filosofica nel suo libro cerca di fornire una base per azioni politiche e legali. Al centro della sua proposta c’è il capabilities approach (l’approccio delle capacità, ndr) che, secondo lei, dovrebbe sostenere una costituzione virtuale “a cui nazioni, stati e regioni potrebbero guardare nel tentativo di migliorare (o riformulare) le loro leggi sulla protezione degli animali”. Poiché gli studiosi di tutto il mondo e il pubblico in generale hanno familiarità con il suo capabilities approach nel contesto della prosperità umana, fondato su libertà sostanziali e reali opportunità di perseguire ciò a cui le persone danno un valore, ci si potrebbe chiedere: ci sono differenze quando si applica l’approccio delle capacità agli animali non umani?
MN: La somiglianza sta nel fatto che definisco la giustizia minima in termini di un elenco di opportunità sostanziali per prosperare, come ho fatto per gli umani. La differenza è che per ogni tipo di animale dovrebbe esserci un elenco diverso, che rifletta la forma di vita di quella specie e, naturalmente, con molta libertà di variazione individuale all’interno della specie. L’elenco è stilato in effetti dagli animali stessi mentre vanno avanti con le loro vite cercando di prosperare, ma poiché noi umani siamo responsabili del mondo, siamo noi che dobbiamo scrivere questi elenchi e fare leggi che promuovono le capacità degli animali. Le persone di cui ci si può fidare per stilare questi elenchi sono persone che hanno vissuto e studiato un dato tipo di animale, con amore e sensibilità.
PS: EoF è una comunità di giovani economisti, imprenditori e fautori del cambiamento impegnati a trasformare l’economia contemporanea. Come ha affermato papa Francesco nel nostro ultimo incontro globale, “oggi, una nuova economia ispirata a Francesco d’Assisi può e deve diventare un’economia di amicizia con la terra e un’economia di pace. Si tratta di trasformare un’economia che uccide in un’economia di vita, in tutti i suoi aspetti”. San Francesco si riferiva agli uccelli e ad altri animali come fratelli e sorelle, un sentimento riecheggiato da papa Francesco nella sua enciclica Laudato Si’. Mentre sostiene un consenso comune sulla costituzione virtuale basata sul capabilities approach, crede che queste sensibilità siano in linea con il suo progetto? Noi, i giovani di EoF, crediamo fermamente di sì.
MN: In generale, sì. Non sono una pacifista gandhiana: penso che ci siano guerre giuste (ad esempio la Seconda guerra mondiale) e che non possiamo avere un mondo di pace senza usare un po’ di forza contro gli aggressori. Ma l’obiettivo dovrebbero essere sempre la pace e l’amicizia, e lo stesso vale nei confronti degli animali. Ecco perché ho incluso nel libro un capitolo sull’amicizia tra umani e altri animali, dimostrando che l’amicizia è possibile non solo con gli animali da compagnia, ma anche con gli animali selvatici in circostanze speciali. E l’amicizia, con la sua enfasi sulla reciprocità e sul trattamento reciproco come amici, può servire come un ideale verso cui possiamo tendere ogni giorno. Quindi questo è l’obiettivo verso cui ci indirizza il mio libro, e penso che sia molto strettamente correlato al vostro.