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Prendersi cura è già fare economia

di Luca Iacovone
pubblicato su Avvenire del 17/09/2025

“E se invecchiare fosse una questione che riguarda i giovani?” Da questa domanda parte la riflessione di Arielle Galinsky, 23 anni. Studentessa tra Harvard e Yale, da quando era adolescente si prende cura dei suoi nonni. “Non è solo assistenza familiare – precisa – è una battaglia culturale e politica”. Per lei, costruire un’economia giusta significa partire proprio dalla cura.

Sono milioni i giovani che, come Arielle, vivono questo equilibrio fragile. Solo negli Stati Uniti, oltre 3,6 milioni di ragazzi under 25 sono coinvolti in forme di caregiving familiare: scuola, lavoro, sogni… e intanto accudiscono un padre, una madre, una nonna. Per questo Arielle ha fondato una rete nazionale, The Legacy Project, e porta le voci dei giovani caregiver nei luoghi dove si decidono le politiche sull’invecchiamento. “Quando investiamo in una politica dell’invecchiamento oggi, costruiamo un nuovo patto sociale: basato sulla giustizia tra generazioni, sull’equità, sulla possibilità per tutti di invecchiare bene.” 

Anche in Portogallo, nella regione di Covilhã, un’altra giovane donna ha scelto di partire da qui. Leonor Centeno ha una formazione in management, ma oggi si prende cura di una casa rurale con vigna. La sua idea nasce osservando due realtà che non si parlano: l’invecchiamento della popolazione e l’arrivo annuale di migliaia di studenti universitari. Il suo progetto è semplice ma radicale: creare un villaggio intergenerazionale dove studenti e anziani possano abitare insieme, condividere tempo e spazi. “Immagino un luogo in cui le relazioni valgano più dell’efficienza, in cui l’invecchiamento non significhi isolamento, ma presenza viva.” Non una casa di riposo, ma una comunità.

Dall’altra parte dell’oceano, a Maputo, in Mozambico, Nicolye Mondle ha solo 16 anni. Catechista e speaker radiofonica, ogni settimana guida gli incontri del progetto TeenRosa, uno spazio per adolescenti in cerca di fiducia e orientamento. “Aiutiamo i ragazzi a conoscersi. A nominare le emozioni, a distinguere le parole dalle urla, il silenzio dalla paura.” Tra le attività più amate, una caccia al tesoro chiamata Mission: Teenage Trailblazers. Ad ogni tappa, una domanda sulle scelte e sui valori. Alla fine, ogni partecipante costruisce la propria mappa del futuro. Un modo per imparare a prendersi cura di sé, e dell’altro. “Credo che ogni cambiamento cominci da dentro. Se impariamo ad ascoltare, possiamo diventare adolescenti coraggiosi, empatici. E forse, un giorno, adulti migliori.”

Tony Guidotti è ricercatore senior presso la Harvard Business School, dove coordina The Ownership Project. Il suo lavoro parte da un’intuizione precisa: la struttura della proprietà non è neutra, e può diventare uno strumento potente per costruire un’economia umana, capace di sostenere la dignità, generare beni relazionali e rispondere alle sfide ambientali e sociali. Guidotti invita a riscoprirne il potenziale trasformativo: forme di ownership condivisa, fiduciaria o comunitaria possono restituire centralità ai legami sociali. “Senza una riflessione profonda sulla proprietà – spiega – non potremo mai davvero ripensare l’economia.”

Quello che tiene insieme queste storie non è un programma comune, né un manifesto da sottoscrivere. È il riconoscersi, ciascuno a modo suo, nell’invito che Papa Francesco ha rivolto ai giovani nel 2019: “Ridate un’anima all’economia.”

Da quell’appello è nato The Economy of Francesco, un movimento internazionale che unisce giovani economisti, imprenditori, studiosi e attivisti impegnati a ripensare l’economia a partire dalla giustizia, dalla cura, dalla dignità.

Questo articolo è il primo di una serie che accompagnerà i lettori fino a novembre, raccontando sedici storie da tutto il mondo. Ogni tappa sarà dedicata a un tema: la cura, come in questo primo capitolo, poi l’ecologia, i territori marginali, il protagonismo femminile, la tecnologia al servizio del bene comune e le grandi visioni che interrogano il nostro tempo.

A novembre, i sedici protagonisti che impareremo a conoscere, insieme a centinaia di altri giovani, si ritroveranno a Castel Gandolfo per l’incontro mondiale Restarting the Economy, il Giubileo dell’economia promosso da The Economy of Francesco.

Lì condivideranno storie, idee, soluzioni concrete, nate dal basso e radicate nei territori. Si ascolteranno, si confronteranno, e cercheranno insieme parole nuove per raccontare un’economia che non separa, non scarta, non sfrutta, ma custodisce la vita e genera futuro.