Progetto di valorizzazione e tutela delle aree boschive dell’Eremo delle carceri per “The Economy of Francesco”

Progettare degli interventi migliorativi nel settore forestale che abbiano un impatto positivo sul carbonio vuol dire influenzare positivamente anche gli altri servizi ecosistemici del bosco: proteggere un bosco dagli incendi o migliorare la stabilità del soprassuolo arboreo e la resilienza della superficie forestale, promuovere la fruizione turistico ricreativa e incrementare il valore culturale del luogo, favorire una maggior tutela del suolo forestale e delle risorse idriche, della biodiversità e della salvaguardia degli equilibri ecosistemici degli habitat presenti. 

Le attività di gestione forestale in grado di generare servizi ecosistemici quantificabili in tonnellate di CO2 devono in sintesi sempre prevedere azioni volte alla mitigazione e adattamento del cambiamento climatico ed essere in grado di garantire direttamente un aumento dello stock di carbonio o una diminuzione delle emissioni e, in generale, un miglioramento della resilienza dell’ecosistema forestale e della sua fruizione.

Di seguito si presentano le attività forestali finalizzate alla generazione di Crediti di sostenibilità (in tonnellate di CO2 eq.) con gli interventi di miglioramento e di gestione forestale dentro e fuori l’Eremo delle Carceri, romitorio posto a 791 metri di altezza sulle pendici del monte Subasio (si prevede a titolo precauzionale una durata del progetto di tre anni). 

Dentro Eremo Fuori Eremo
Sottopiantagione di 20 lecci e altre specie autoctone,
t
agli colturali e fitosanitari,
o
pere ingegneria naturalistica
Supporto alla vita,
formazione del suolo,
regolazione idrogeologica
Realizzazione di 20.000 mq di fasce spartifuoco Regolazione del clima, regolazione idrogeologica

I lavori sono ipotizzati essere eseguiti da AFOR, con costi parametrati al “preziario regionale”.

Cosa sono i Crediti di Carbonio e i Crediti di Sostenibilità

In tutti gli ecosistemi la produttività primaria netta dell’ecosistema (NEP) è ottenibile dalla somma tra la quantità di carbonio assimilata attraverso i processi fotosintetici e quelli che avvengono nel suolo, meno la quantità di carbonio rilasciato in atmosfera attraverso i processi di respirazione a livello ecosistemico in un dato intervallo di tempo. Tale differenza è influenzata anche dai disturbi esterni che l’ecosistema può subire di origine sia naturale che antropica, come ad esempio l’utilizzazione forestale o le lavorazioni del suolo, le potature e la raccolta dei frutti nei sistemi agricoli.

In un progetto di gestione sostenibile, realizzato allo scopo di mitigare il cambiamento climatico o di neutralizzare le emissioni di un evento o di una attività, possono essere previste tipologie di interventi e scelte operative (agricole, pastorali o selvicolturali) in grado di apportare non solo un incremento degli stock di carbonio nei carbon pool o la riduzione di emissione di CO2equivalenti, ma anche ulteriori benefici ecosistemici generando così un valore aggiunto al semplice Credito di Carbonio generabile, dove un credito equivale ad una tonnellata di CO2 equivalente. Le variazioni di stock di carbonio delle formazioni forestali sono direttamente correlate al volume legnoso presente in un appezzamento e sono pertanto facilmente stimabili beneficiando di linee guida e fattori definiti nelle linee guida del Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC). Ogni tonnellata di carbonio addizionale sequestrata dall’atmosfera o non emessa ha un valore economico definito dal mercato del carbonio internazionale ed europeo. Il delta “ecosistemico”, inteso come l’insieme degli ulteriori servizi scaturiti dalle azioni integrative, può essere quindi quantificato e rappresentato con il concetto di “Credito di Sostenibilità”. 

Il Credito di Sostenibilità sintetizza il risultato dell’azione umana finalizzata a generare e valorizzare differenti servizi ecosistemici, originati da specifici interventi selvicolturali e/o agricoli, volti alla mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici e misurabili in termini di riduzione o assorbimenti delle emissioni di gas serra, di cui la tonnellata di CO2e rimane un indicatore quantitativo. Può essere quindi, definito come una “entità intangibile” che sintetizza e rappresenta l’impatto di quell’insieme di attività addizionali in grado di aumentare il valore dei CC generati, in quanto garantiscono al contempo l’erogazione di diversi servizi ecosistemici e la permanenza di altre e diverse funzioni ecosistemiche e di tutela ambientale (art. 7, com. 9, decreto legislativo 3 aprile 2018 n. 34 – Testo Unico Forestale).

Come certificare l’assorbimento?

Per il riconoscimento della quantità di tonnellate CO2 stoccate o non emesse in genere, ci si affida ad una certificazione della conformità ad uno standard di assorbimento di CO2 tramite Organismi “di terza parte” che validano il processo e definiscono la stima di assorbimento annuale e totale. Per questo progetto si ipotizza una verifica e una validazione dell’intero processo da parte della stessa organizzazione di Economy of Francesco, che valorizzerà le componenti interne per il controllo della regolarità delle attività selvicolturali e della sua gestione, per la stima dell’assorbimento a fronte di uno standard riconosciuto per la quantificazione dei Servizi Ecosistemici (PEFC Italia) e per la corretta gestione dei fondi privati per la realizzazione delle attività (Comitato Organizzatore The Economy of Francesco). Questa certificazione di “seconda parte” ridurrà notevolmente i costi di certificazione, mantenendo alto sia la credibilità dei “crediti” (che possono essere definiti di sostenibilità) che il valore della comunicazione verso esterni.

Si propone l’approccio MERC (Misura, Evita, Riduci, Compensa), che prevede che le aziende acquirenti prima effettuino un calcolo la propria carbon footprint, poi realizzino attività per ridurre le emissioni e/o evitare le emissioni di gas serra ed infine compensino le emissioni che non possono essere ridotte attraverso l’acquisto di crediti.

Antonio Brunori
dottore forestale, segretario generale PEFC Italia