Wondering & Wandering: quando la scrittura ‘rianima’ l’economia
di Stefano Rozzoni
Si è concluso da pochi giorni il ritiro di scrittura Wondering & Wandering: Writing Paths towards a New Economy, tenutosi dal 10 al 16 giugno a Lia Gård, in Norvegia. Si tratta di un progetto nato in seno al movimento The Economy of Francesco che ha unito attività di stesura di testi (creativi, scientifici, poetici, ecc.), camminate nel verde, meditazione e vita comunitaria con lo scopo di ispirare riflessioni e ideare azioni individuali e collettive in risposta alla complessità delle sfide economiche dell’oggi.
Ideata e organizzata da Stefano Rozzoni e Maria Jordet, ricercatori post-doc affiliati alle Università di Bergamo, Italia, e Inland Norway University of Applied Science, Norvegia – entrambi partecipanti a Economy of Francesco, fin dal suo esordio nel 2019 – l’iniziativa si è rivolta a persone di profilo diverso, compresi studiosi, attivisti, imprenditori e artisti, ma con in comune l’interesse in un luogo e un tempo per sviluppare le proprie idee. Un altro aspetto di comunanza tra i trenta partecipanti provenienti da tutto il mondo (dal Perù al Taiwan) è emerso dall’interesse nei confronti di sostenere un cambiamento paradigmatico nel modo di fare e pensare l’economia – qui intesa in modo ampio e transdisciplinare, e nel senso più etimologico del termine come ‘gestione della casa comune’ – in forme inclusive, etiche, pluraliste.
Wandering and Wondering, letteralmente ‘meravigliarsi’ (ma anche ‘interrogarsi’) e ‘camminare’ è una paronomasia che diventa metafora del legame inscindibile tra riflessione e movimento, mente e corpo, teoria e pratica che soggiace all’organizzazione dell’iniziativa: perché l’economia, come ha ricordato Papa Francesco, può cambiare solo se si considerano simultaneamente tre diversi linguaggi – quelli della testa, delle mani e del cuore – accompagnando azioni concrete a riflessioni di carattere teorico, oltre che a riconoscere la rilevanza dei valori in questo processo di trasformazione.
L’iniziativa si è tenuta in una antica fattoria diventata, negli ultimi anni, un centro di ritiri di varia tipologia grazie alla visione di una famiglia norvegese che lì vi abita. Situata a Koppang, nel cuore della foresta, in essa regna il silenzio; a parlare sono gli alberi, i corsi d’acqua, le farfalle e i fiori che nel mese di giugno sono al massimo del loro splendore. Si tratta di un contesto allineato all’idea francescana di ‘connessione con il creato’, che ha ispirato i giorni del ritiro e le relative attività: la vita del Poverello è stata infatti il fil rouge di quattro talk (offerti, rispettivamente, dall’economista Luigino Bruni, dalla poetessa Wera Sæther, dalla critica letteraria Kari Løvaas e dal filosofo Arne Johan Vetlesen) nonché delle ‘pillole francescane’ dedicate alla vita ed etica di Francesco durante le camminate nel bosco, oltre che di molte delle discussioni, libere o più strutturate, anche attorno a un falò.
Wandering and Wondering rappresenta un modo creativo per mettere in dialogo vita attiva e vita contemplativa, soffermandosi su alcune delle sfide etiche più urgenti della contemporaneità. In tal modo, non solo le urgenze economiche dell’oggi diventano oggetti di sguardi attenti e critici, ma viene favorita la possibilità di immaginare soluzioni affermative, in linea con la prospettiva di ‘rianimare l’economia’ incoraggiata da Papa Francesco. Avviato da una lettera del Pontefice nel 2019 rivolta a giovani economisti, imprenditori e change makers, con l’invito di radunarsi ad Assisi insieme ad importanti nomi dell’economia, oggi The Economy of Francesco si manifesta in molteplici attività: start-up, pubblicazioni accademiche, attività educative e call-to-action in tutto il mondo. Più di 3000 persone da 150 paesi esplorano questo slancio in modi diversi: Wandering and Wondering è una di queste modalità, nella faglia tra mondo accademico e civile, tra produzione di conoscenza e riflessione introspettiva, in cui la scrittura diventa strumento di cura di sé e degli altri.
La scrittura è particolarmente rilevante nel contesto economico come pratica di creazione di “capitale narrativo”, un concetto che, come spiegato da Luigino Bruni, mette in evidenza il carattere performativo dei testi nella loro capacità di influenzare pensieri, emozioni e stili di vita, anche rinarrando esperienze del passato in nuovi formati allineati alle esigenze della società contemporanea. Servono storie per il presente e immaginari per il futuro anche e soprattutto come alternative a racconti spesso sfiduciati che dominano la narrazione mediatica mainstream.
Come osservano gli organizzatori, “La scrittura viene spesso percepita come un atto individuale o solitario, ma la necessità di leggere la complessità di problemi economici odierni – nella sovrapposizione di questioni sociali e ambientali, tra le altre – richiede di ripensarla come un confronto attivo tra persone ed esperienze diverse: pensare e scrivere insieme diventa quindi necessario per mettere su carta riflessioni profonde, capaci di lasciare il segno”.
Wondering and Wandering si è rivelata una proposta particolarmente efficace come si osserva nei riscontri raccolti dagli organizzatori al termine dell’esperienza, attualmente oggetto di studio. Da essi, ad esempio è emerso che molti dei partecipanti hanno percepito la reciproca – e benefica – influenza tra l’attività di scrittura e le camminate nel verde. Oppure che il ritiro ha permesso di realizzare importanti legami tra i partecipanti. O ancora che gli spazi di preghiera e meditazione hanno favorito la maturazione di un senso di appartenenza che ha espanso la percezione e l’attenzione tanto verso gli altri e quanto nei confronti dell’ambiente naturale.
La ‘writing retreat’ diventa dunque un’opportunità, non solo per chi pratica la scrittura di professione, ma anche per chi la esplora come strumento di ricerca esistenziale, in risposta alla frenesia quotidiana; su questo aspetto, gli organizzatori aggiungono che: “molte persone hanno sottolineato come un rallentamento del ritmo proprio stile di vita, anche attraverso l’esperienza del silenzio, favorisce lo sviluppo un pensiero generativo, per costruire un domani migliore.”
Mentre i partecipanti integreranno gli stimoli maturati nel contesto della retreat all’interno delle proprie iniziative, progetti e attività, Wondering and Wandering si appresta a ritornare in nuove edizioni per incoraggiare la creazione di sempre nuovi spazi di lavoro, di pensiero e di riflessione critiche sull’oggi: è (anche) in questo modo che diventa possibile far crescere il capitale narrativi per le proprie comunità, come sviluppo glocale di una nuova economia, fraterna e giusta, sulle orme di Francesco.