EoF 2 ottobre. PAROLE E VOCI

di ANGELA NAPOLETANO (Avvenire)

PARTHA DASGUPTA, ECONOMISTA INDIANO – «Questo progetto infonde speranza. Invertire la rotta è ancora possibile»

«Negli ultimi decenni l’uomo ha depredato l’ecosistema delle sue risorse naturali oltre ogni limite ammissibile mettendo a rischio la disponibilità di beni e servizi necessari alla sua stessa sopravvivenza. La situazione è in gran parte responsabilità delle istituzioni, il cui impegno a invertire la rotta è stato profuso per lo più a parole, senza riuscire a tradursi in azioni concrete. Le generazioni presenti e future soffriranno pesantemente le conseguenze di questo fallimento. La sfida che attende l’umanità negli anni a venire è straordinaria ma la visione emersa su questi temi nell’ambito del progetto Economy of Francesco infonde speranza, racconta che il cambiamento capace di trasformare la realtà attuale è ancora possibile.

Più in generale, l’iniziativa che vede lavorare insieme giovani economisti e imprenditori apre a un nuovo nodo di intendere lo studio l’economia. Le soluzioni da loro proposte hanno il potenziale per suscitare reazioni su scala mondiale.»

SABINA ALKIRE, ESPERTA DI POVERTÀ – «Una rivoluzione necessaria per aiutare l’umanità a prosperare»

«Lo studio dell’economia tende da tempo a essere estremamente settoriale, specializzato, ma finisce spesso col perdere di vista il senso ultimo della sua funzione e delle sue applicazioni tecnico-matematiche: aiutare l’umanità a prosperare, non solo dal punto di vista materiale. L’iniziativa di Economy of Francesco ricolloca i giovani all’interno dell’ampio orizzonte originario delle scienze economiche. Da questa prospettiva si capisce perché è essenziale massimizzare non solo la crescita in termini numerici ma il benessere, la libertà, le opportunità che danno all’uomo la possibilità di affermarsi come individuo e comunità.

È questo il motivo che deve portare la tradizionale analisi economica a tenere conto di nuovi indicatori: quelli relativi ad ambiti, come la salute mentale, le relazioni o la spiritualità, che la pandemia di Covid-19 ha contribuito a far emergere come essenziali per la società. È questo il momento di agire: l’economia, oggi, può e deve essere rivoluzionata.»

VANDANA SHIVA, ATTIVISTA E AMBIENTALISTA – «Proteggere ‘l’economia vivente’ unico modo per garantirsi un futuro»

«”È solo dando che si riceve”. Il messaggio francescano, più volte ripreso da Papa Bergoglio nei suoi bellissimi discorsi, esprime il senso più profondo dell’economia: il ciclo che lega la produzione di beni necessari al sostentamento all’edificazione della società. Se non c’è lavoro speso nella coltivazione della terra non ci sono frutti da raccogliere; se non ci si adopera per gli altri non si diventa né famiglia né comunità. Principi che l’esperienza dei lockdown vissuti durante la pandemia ha contribuito a mettere a fuoco. Gli esseri umani non sono oggetti da possedere o beni da sfruttare. Su questo si regge peraltro la democrazia che molti, in alcune parti del mondo, si sforzano di costruire o proteggere.

Il sistema della cosiddetta ‘economia vivente’, fondato sui pilastri della sostenibilità, della cooperazione e dell’equità, è l’unico in cui l’umanità possiede ancora una possibilità di sopravvivenza, l’unico in cui in cui potremo continuare a parlare avendo la certezza di essere ascoltati.»