Le nuove Mille e una notte con le storie dei giovani di Economy of Francesco

di Avvenire.

L’evento globale ad Assisi si avvicina, per entrare nell’atmosfera di EoF la prefazione di Luigino Bruni al libro “The Economy of Francesco. Il racconto dei protagonisti per una nuova economia”

L’evento globale ad Assisi si avvicina, per entrare nell’atmosfera di EoF, la prefazione di Luigino Bruni al libro “The Economy of Francesco. Il racconto dei protagonisti per una nuova economia” edito da Vita e Pensiero con Avvenire, curato da Maria Gaglione e Marco Girardo, che raccoglie 24 storie pubblicate su Avvenire in questi due anni del grande movimento voluto da Francesco.

Il gran visir il quale era suo malgrado il ministro di tanta ferocia, aveva due figlie, la maggiore delle quali aveva nome Scheherazade, e laltra Dinarzade. Un dì che stavano insieme a colloquio, Scheherazade gli disse: Padre, io ho in animo di fermare il corso delle barbarie che il sultano esercita sulle famiglie di questa città; voglio dissipare il giusto timore che hanno tante madri di perdere le loro figliuole in sì funesta maniera.
Le Mille e una notte

Il re Shahriyar, tradito da sua moglie, sposa una nuova donna ogni notte e la mattina seguente la fa uccidere. Finché Shahrazad, figlia del visir, immagina una soluzione: intratterrà il re ogni notte narrandogli una nuova storia e rimandando la fine del racconto alla notte successiva. L’esperienza funziona, e alla fine dei ‘mille’ racconti, il re dimenticò anche il suo odio per le donne. Così Shahrazad salvò le donne del paese e salvò se stessa, riuscendo, semplicemente, a trovare ogni sera una nuova storia da raccontare. Ars narrandi, ars vivendi.

La narrazione è allora anche un luogo dove recarsi per provare a sconfiggere la morte. Sulla terra non c’è soltanto una lotta perpetua tra eros (amore) e tanatos (morte): ce n’è una ancora più radicale e decisiva tra tanatos e logos, tra morte e parola, tra la morte e le parole. Finché abbiamo ancora qualcosa da raccontare a qualcuno, possiamo rinviare di un giorno l’arrivo della morte, e, forse, quando giungerà perché avremo terminato il nostro racconto scopriremo che avevamo ancora una storia da raccontare – era l’ultima, ed era per lei.

Le donne hanno una particolare familiarità con le parole, perché hanno una intimità speciale con la vita. Forse perché da millenni hanno custodito la casa, e lì hanno sviluppato una delle relazioni primarie mentre gli uomini si dedicavano all’ economia delle relazioni produttive e militari fuori di casa. Hanno cambiato il mondo parlando, insegnando a parlare ai bambini, a decifrare sussurri di malati e di anziani. Voglio pensare che sia stata di una donna romana l’idea di avere una dea protettrice del ‘latte delle mamme’ (dea edulica) e un dio protettore della ‘prima parola dei bambini’ (dio fabulinus) – e anche se li avessero inventati i maschi, certamente saranno state le madri ad invocarli. Se oggi, in un tempo di parole logore e stanche, vogliamo riscoprire il senso del parlare e delle parole, dovremo ancora chiederle alle donne che ci donino le necessarie nuove parole prime.

L’Economy di Francesco (EoF), che ha preso il suo nome da due uomini, Francesco d’Assisi e Papa Francesco, in realtà ha anche una profonda ed essenziale dimensione femminile. Sono molte le giovani che si incontrano in questo libro, sono molte le giovani donne protagoniste dell’EoF, e chi la incontra sente la grazia e la graziosità tipiche femminili. Chi incontra l’EoF non incontra potere ma deponenza, pochi beni economici e molti beni relazionali, pochi capitali finanziari e molti capitali simbolici, non occupazione di spazi ma attivazione di processi – e chi più di colei che genera un figlio sa cosa significa attivare un processo? E quando una casa è apparecchiata e accudita da donne, la casa è l’oikos di tutti, la sua economia diventa oikonomia per il Bene comune. L’altro nome di Francesco è Chiara.

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