TARANTO, UNITI IN UN’ALLEANZA PER IL FUTURO

La 49esima Settimana Sociale di Taranto nelle parole di un partecipante.

di Solen De Luca (SOLO TESTO IN ITALIANO)

Alcuni membri della community EoF erano presenti a Taranto per la 49esima Settimana Sociale dei Cattolici italiani, svoltasi dal 21 al 24 ottobre 2021, che ha riunito oltre 700 delegate e delegati provenienti da tutta Italia insieme ad un centinaio di vescovi, sacerdoti e religiosi, laici, rappresentanti delle istituzioni e del mondo della politica e della cultura.

Abbiamo intervistato Francesco, uno di loro.

Quali sono stati i temi fondamentali toccati durante questa 49esima Settimana Sociale che hanno riguardato più da vicino The Economy of Francesco e il suo messaggio?

“Il Pianeta che speriamo – Ambiente, lavoro, futuro” è stato il titolo della 49esima Settimana Sociale dei Cattolici italiani che quest’anno si è svolta finalmente in presenza a Taranto, in Puglia. Da sottolineare che l’hashtag della manifestazione era “Tutto è connesso”. Questi temi sono certamente legati all’Economia di Francesco perché hanno a che fare con lo sviluppo umano integrale, la transizione ecologica e quindi la sostenibilità ambientale, sociale e quindi istituzionale. L’obiettivo della Settimana Sociale non è creare un convegno ma una “piattaforma per avviare processi” che poi si svilupperanno nelle realtà locali. Le Settimane Sociali servono a mietere un seme. Tecnicamente, sono organizzate dalla Conferenza Episcopale Italiana, quindi insieme a tutta la Chiesa italiana, e quindi a tutte le 200 e passa diocesi italiane, e si rivolgono a tutte le persone che hanno voglia di investirsi per il bene dell’umanità.

Perché sei andato a Taranto? Avevi un ruolo specifico?

Mi sono recato a Taranto come Delegato dalla Diocesi di Vittorio Veneto in qualità di Direttore dell’Ufficio di Pastorale sociale del lavoro. Un ruolo che svolgo dallo scorso 1° ottobre 2021. C’è un doppio lavoro da svolgere: extra chiesa, per sensibilizzare chi non crede su determinati temi, e intra chiesa, ossia all’interno della stessa Chiesa, o semplicemente delle stesse parrocchie locali, su come farsi carico di determinate tematiche, come essere più sostenibili all’interno delle stesse strutture parrocchiali, sulle quali tematiche investire, etc.

Le Settimane sociali hanno una lunga storia tant’è che siamo giunti alla 49esima edizione. Ma qual è la loro utilità? Parlano solo ai Cattolici?

Le Settimane Sociali parlano evidentemente a tutta la popolazione italiana, ma hanno sicuramente un respiro europeo, visti anche gli ospiti presenti. Uno degli obiettivi più importanti è quello di far valere sempre di più il pensiero cattolico che risulta essere una chiave fondamentale per ottenere uno sviluppo umano integrale. In particolare, è emerso una sorta di patto ABC dove la A sta per alleanza, la B per buone pratiche e la C per conversione.

Cosa c’è stato di nuovo in questa Settimana rispetto alle edizioni passate?

Il tema assolutamente nuovo è l’intergenerazionalità, ossia una connessione, una sorta di alleanza tra generazioni e sicuramente con le istituzioni. Quindi un’alleanza dall’alto e dal basso, cioè tra l’istituzione e la base: fondamentalmente è un’alleanza tra saperi. Per citare il Professor Stefano Zamagni, economista e accademico, intervenuto durante uno degli eventi organizzati, “agisci come uomo di pensiero, ma pensa come uomo di azione”, come a dire che sono necessarie sia la concretezza dell’agire sia la forza del pensiero programmatico affinché questa alleanza si realizzi. E il Manifesto dell’Alleanza (in sette punti) proposto dai giovani va proprio in questo senso: riscoprire che siamo tutti parte di un’unica umanità e che bisogna camminare insieme, con tutte le persone di buona volontà, per le nuove generazioni e il nostro pianeta.